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FERALPI TRIATHLON TEAM - GAZZETTINO DEL LUNEDI'

IRONAMAN NICE 2015 by Tella
Data articolo16-07-2015

Ho pensato tantissime volte durante la lunga preparazione invernale e primaverile a come sarebbe stato tagliare il traguardo di un IRONMAN, e numerose volte provavo l’esultanza guardandomi nel riflesso della televisione mentre di notte sudavo per ore e ore sui rulli. E adesso, passate 3 settimane circa da quel 28 giugno, con la mente sgombra da pensieri e mentre sto riposando forzatamente per un infortunio (figlio forse dello sforzo pazzesco fatto), posso raccontare quella che è stata la mia esperienza. Innanzi tutto vorrei dire a tutti coloro che ci stanno pensando di buttarsi, di non farsi troppi problemi, perché è un’esperienza che si può fare (e da fare!), l’importante è essere onesti con se stessi affrontando la gara capendo fino a dove ci si può spingere, senza strafare, ma godendosi ogni metro, perché anche se ci sono 3000 partecipanti, durante un IRONMAN si è da soli, l’esperienza è intima e molto molto introspettiva.

Ho letto da qualche parte, forse nel libro di Daniel Fontana, che se durante un IM non pensi almeno 2/3 volte di ritirarti non lo stai affrontando come si deve. Ecco, io la prima volta che ho pensato di ritirarmi è stato quando sono arrivato alla prima boa dove ho nuotato a cagnolino per non annegare!!!La seconda volta al 30esimo della maratona quando sfinitogià da qualche km ho detto a mia moglie che non ce la facevo più. Quindi penso di aver affrontato lo sforzo al massimo…Detto questo l’atmosfera che precede un IRONMAN è magica, la città si colora di M con il puntino e viene popolata da un’ondata di atleti che non vedono l’ora di trovarsi di prima mattinain riva al mare, vestiti di neoprene per affrontare una lunga giornata facendo ciò che gli/ci piace fare di più! ( sportivamente parlando, of course!)Anche io e il Bagnino, carichi, depilati, concentrati eravamo finalmente pronti a metterci in gioco, e l’abbraccio di amici e parenti che fino a lì ci hanno accompagnato(e che non finiremo mai di ringraziare) è stato lo stimolo in più per dire:

“Al traguardo bisogna arrivarci di sicuro!”

Comunque, alle 3.30 di domenica mattina è suonata la mia sveglia, sono saltato subito in piedi (anche perché erano 2/3 notti che continuavo a sognarmi di arrivare in ritardo) e ho cominciato a fare una sana e robusta colazione con tè, pane con la marmellata e qualche biscotto secco, senza esagerare poi via subito in bagno per cercare di alleggerirmi ancor di più!!!!Alle 4.30 ho baciato mia moglie, ho guardato i miei bambini e mi sono detto:“finalmente ci siamo, stanotte spero dormirò più rilassato, è finito un percorso, sicuramente ce ne saranno degli altri altrettanto belli, ma questo è il primo e probabilmente rimarrà il più intenso. Ero contento di essere alla fine del lungo cammino di preparazione anche perché psicologicamente le settimane prima di un IM sono devastanti, si continua a pensare alla gara e si ha il terrore dell’infortunio dell’ultimo momento, da uscirne pazzi! Comunque alle 5 ero in strada con la pompa in mano pronto per andare nella zona cambio a dare l’ultima spolverata alla mia CANNONDALE che era lì ad aspettarmi dal giorno prima. Posizionate borracce e barrette, gonfiate le gomme non mi rimaneva che mettermi la muta e godermi lo spettacolo della carica dei 3000.Son andato a cercare il Bagnino per un abbraccio e una pacca sulla spalla e via assieme verso la partenza. Mentre siamo lì per capire da dove partire se in centro, in parte, in avanti o dietro, Bagno si rende conto di avere lo zaino in spalla e mi dice:

“Adesso questo dove cazzo lo metto?” -Ecco da quel momento Bagno non l’ho più visto fino alle 21.30 della sera, istante in cui il mitico Loris ha tagliato il traguardo…!!!Sono finalmente le 6.30, e ho deciso da dove partire, la tattica è stata mettermi davanti al gruppo dell’ora e 20 perché visto che sono più scarsi di me ho pensato mi avrebbero lasciato lo spazio di prendere un po’ di vantaggio nuotando sereno.

MUSICA A MANETTA 3-2-1-0 VIAAAAAAAAAA!

Tutti dentro, faccio un po’ di bracciate, sono circondato ma nuoto bene, ho abbastanza spazio, ma sono laterale devo per forza rientrare verso la boa, e allora cominciano i dolori. Dopo 800 metri ecco la boa, rallento un attimo, grave errore, mi passano sulla testa tutti, nuoto a cagnolino per salvarmi, finalmente viro, respiro e mi rilasso, ricomincio a cercare il mio ritmo, mi sposto un po’ (so di perdere metri, ma almeno non arranco) mi dirigo verso la passerella dei 2400 metri ed eccola lì finalmente. Ci arrivo in 44 minuti con altre 1000 persone e quindi ho fatto una coda di 3 minuti per rituffarmi, sono a 47’ e mi mancano ancora 1400 metri, penso di essere in linea con le prospettive dell’ora e 15 e quindi vado tranquillo. Comincio a sentire la musica in lontananza sono quasi arrivato, cerco di attivare le gambe, poche bracciate ancora e mi ritrovo in piedi, in coda verso la zona cambio, guardo il GARMIN, segna 1 ora e 14, buono! Ma vado con calma, mi metto in coda, saluto il caloroso pubblico e passo al controllo cronometrico all’ora e 17, sbatto il 5 ai miei fan! (avessi saputo cosa sarebbero contati alla fine 2 minuti mi sarei dato una mossa). Arrivo alla mia CANNONDALE, c’ è mia mamma commossa che mi filma, la saluto ,prendo la sacca, mi cambio e via!…si ciao, un’altra fila da fare, sono il numero 1408 lontano anni luce dalla partenza bike, ci metto 7 minuti abbondanti per uscire, ma finalmente quando il GARMIN segna 1 ora e 25 parto di gran carriera in bicicletta!. In posizione aerodinamica nei primi 20 km penso di aver superato 500 persone, infatti ho fatto una media spaventosa, poi sono cominciate le salite! Senza entrare troppo nel dettaglio devo dire che il percorso bici di Nizza è veramente duro, i 2300 metri di dislivello si sentono tutti e la lunga salita tutta al sole di 21 km ti entra dritta nelle vene, non ci sono pendenze importanti ma per 130 km non c’è respiro, su e giù, su su su e poi giù, fino a quando si arriva a 1200 metri di altitudine e comincia la picchiata verso il mare. Io non sono un discesista anzi sono proprio una pippa in discesa ( ho paura ghe ne mio de bale!)e quando ho visto 2 o 3 atleti spiaccicati contro il muro ho tirato ancora più volentieri i freni, questo purtroppo mi ha fatto perdere tutto quello che avevo guadagnato prima, ma checazzo c’erano mia moglie  e i miei figli ad aspettarmi, mia mamma ed i miei amici! L’ultimo tratto in pianura l’ho tirato per benino, ero stanco ma tutto sommato stavo bene chiudendo in 5 ore e 40 la frazione percorrendo i 180 k con 2300 di dislivello attivo ai 32 di media.(peccato per la discesa, il prossimo IM sfrutterò meglio le mie doti scegliendo un percorso più adatto). Arrivo in zona cambio, ci sono Galla e la Ale che mi incitano di brutto, e io mi esalto, credo però di aver detto:

“ Mai più uno sforzo così, è veramente dura, ma adesso in un modo o nell’altro al traguardo ci arrivo! ”Parto con la corsa, il GARMIN segna 7 ore e 10, penso di essere messo bene, sono sicuro di fare la mara in meno di 3 ore e mezza ma non sono lucido, corro i primi 5 km ai 4.15 al km(che coglione), chiudo i primi 10 in 42 minuti(super coglione!) , comincio a sentirmi affaticato la falcata si fa pesante, ci sono 40 gradi ma l’entusiasmo dei miei amici mi dà forza, tuttavia capisco di aver chiesto troppo e di essere partito troppo forte. Arrivo alla mezza maratona i 1 ora e 43, sono messo benissimo, ma le energie cominciano a scarseggiare, l’IRONMAN mi sta presentando il conto !.  Al 26esimo scoppio, non mi sento bene, bevo ad ogni ristoro, ma corro sempre ( ho letto che all’esordio solo il 2 % degli atleti corre tutta la maratona, e io devo essere tra quel 2%), comincio a contare i passi, ormai l’obbiettivo delle 10 ore e mezza è sfumato e quindi non mi interessa più il tempomi interessa arrivare, abbracciare mia moglie i mie figli mia mamma e i miei amici.

Mi trascino fino ad un km dall’arrivo, comincia la pelle d’oca, sono stravolto, ma felice…gli ultimi 250 metri sono un delirio, gridano tutti e tu non capisci più niente saluti tutti mandi baci cerchi le facce amiche e finalmente taglio il traguardo:

NICOLA YOU ARE AN IRONMAN! 

Punto, finito, medaglia al collo, è stata dura, cazzo se è stata dura! Ritrovo mia moglie e i miei amici, mi fanno festa sono stati troppo gentili, sempre esultanti ad incitarmi, tutto il giorno sotto il sole, tutto il giorno dedicato a noi, mi dicono che il Bagno c’è! E’ partito per la maratona, salvo imprevisti anche lui sarà un IRONMAN, bisogna avere ancora un po’ di pazienza…Sono le 21.30 la folla è in delirio, la festa è al culmine, lo speaker è esaltato, la musica alle stelle, Tovo grida: “E’ LUI  E’ LUI! Si è proprio lui, grande festa! Baci e abbracci prima del traguardo!

LORIS YOU ARE AN IRONMAN!

Troppo bello, troppo emozionante, La Chiara mi aveva detto che l’IM è un viaggio, sì ha ragione, è stato un viaggio meraviglioso,e  io e il Bagno ce lo siamo goduti fino in fondo.

Grazie a chi ha creduto in noi, grazie a chi ci vuole bene.

TELLA 11 ore e 2 minuti.

BAGNO 15 ore e 30 minuti.

 

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