Idroman. Già dal nome, dall’assonanza fascinosa ed evocativa, si capisce che non è una gara qualunque, fiore all’occhiello della Val Sabbia. O comunque, piaccia o meno, le peculiarità che presenta ne fanno una delle competizioni più suggestive e dure del panorama nazionale, e non solo. Prima fra tutte il dislivello altimetrico  (per la precisione pari a 1870m) con alcuni tratti che presentano  pendenze vicine al  20%, unitamente al contesto paesaggistico.

Così, dopo anni di tentennamenti e (benevole) invidie nei confronti dei  meritevoli “finisher”, non senza una certa  avventatezza, ho ben pensato di unirmi alla combriccola di inossidabili e valorosi valsabbini in forza quest’anno nel team Feralpi, che ne fanno ormai un appuntamento fisso.  Avventura a lieto fine direi, ho concluso onestamente, senza infamia e senza lode, gestendo le forze con accuratezza per portare a casa la “palma”. Faccio ovviamente i complimenti ai miei compagni d’avventura; nell’ordine, Ettore, Gianluca, Fabrizio e Giancarlo. E ovviamente anche agli “sprinter” Chiara, Valerio e Leonardo (se non ho menzionato qualcuno, me ne scuso)

Un ringraziamento personale alla già citata Chiara la quale, concluso lo sprint con un onorevolissimo primo posto di categoria, ha atteso il nostro arrivo, dispensandoci incitamenti a gogo.

Michele